Insula Tiberis

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“Insula Tiberis”
a cura di Mariapia Statile

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[Foto nel testo ©Mariapia Statile]
L’Insula Tiberis, ovvero l’Isola Tiberina, è collegata alle sponde del Tevere, quindi alla terraferma, mediante il Ponte Cestio sulla riva destra verso il Trastevere, e il Ponte Fabricio in direzione del Ghetto Ebraico.
La forma di nave è strettamente collegata alle leggende relative alla sua origine.
La leggenda di Lucio Tarquinio Superbo ci riporta al 509 a.C. quando questi fu spodestato e il popolo di Roma, in segno di odio verso di lui, gli gettò nel Tevere l’enorme carico di grano e ne era talmente tanto da formare un vero e proprio isolotto.
La più conosciuta è la leggenda legata al culto di Esculapio: nel 291 a.C. Roma fu colpita da una tremenda epidemia pertanto si decise di inviare una delegazione di saggi romani presso Epidauro in Grecia poiché qui vi si trovava un tempio dedicato ad Asclepio – nome greco della divinità che in latino è appunto Esculapio – al fine di ottenere una statua della divinità da portare a Roma. Durante i riti propiziatori, il colubro, serpente attribuito alla divinità, uscì dal santuario e si nascose sulla nave romana. Interpretandolo come un segno da parte della divinità, si affrettarono a rientrare a Roma e, nei pressi dell’Isola Tiberina, il serpente scappò dalla nave indicando loro il luogo dove sarebbe dovuto sorgere il tempio. L’isola fu così sistemata architettonicamente secondo la forma della nave.
Inoltre, questa leggenda sembrerebbe spiegare il collegamento che ha sempre avuto quest’isolotto con la medicina e che tutt’oggi conserva, non a caso vi troviamo l’Ospedale Fatebenefratelli.

 

 

Glossario:
Erma: (dal gr. ἑρμῆς; λατ. herma hermes) Pilastro rettangolare sormontato da una testa umana barbata, munito di due brevi appendici laterali, simili a monconi di braccia, e degli organi genitali virili. Come indica il nome stesso, che significa tanto erma quanto il dio Ermete, l’erma rappresentò – in origine esclusivamente, più tardi principalmente – questa divinità, con cui dobbiamo perciò identificare il personaggio rappresentato, quando nulla vi si opponga esplicitamente. Verso il 520 a. C. abbiamo la più antica menzione di erme nella forma rimasta tipica, e allo stesso periodo ne risalgono anche le più antiche rappresentazioni, coincidenza difficilmente fortuita (Enciclopedia Treccani, s.v.)
Quadrifronte: che ha quattro fronti, che si presenta con quattro facce: erma quadrifronte (Enciclopedia Treccani, s.v.)

Bibliografia:
AA.VV., L’Isola della salute: l’Isola Tiberina dall’antichità ai giorni nostri, Roma 1996.
R. A. Staccioli, Guida Insolita ai Luoghi, ai Monumenti e alle Curiosità di Roma Antica, Roma 2000,  pp. 197–198.
Willy Pocino, Le Curiosità di Roma, Newton & Compton, Roma 2004, pp. 180–185.

in copertina: Ospedale Fatebenefratelli, Ponte Fabricio, Torre Caetani detta anche “della Pulzella” e campanile della Chiesa di San Giovanni Calibita (Ph Mariapia Statile)

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